Tracce.

 


Le tracce affascinano. Semplificano. Indicano pure. Tutti noi ne abbiamo. I pregiudizi di famiglia, le aspettative dei genitori, le necessità dello stato, il giudizio morale. Sono tracce, messe così sembrano negative nella mia valutazione. E lo sono, nella mia valutazione. Ma la mia valutazione è completamente irrilevante. Vale per me, ma non vale nelle azioni che di conseguenza compio. Perché poi la valutazione e’ molto più complessa se non complicata. 

Poi ci sono pure le tracce positive. La storia, la filosofia, la letteratura, la musica, la fotografia,  la cultura in tutti i sensi.

Per me il rock degli anni 70. La prima volta che ho messo su un piatto di giradischi un 33 giri con una copertina psichedelica. A dalla cassa è uscita Purple Haze di Jimi Hendrix. Una rivoluzione nella mia vita. Il disco era di mio papà. Che in quel momento mi ha reso libero. E lo ha dimostrato negli anni a venire, malgrado il mio carattere del cazzo e la mia voglia innata di rompere le palle. 

Mia mamma con la sorda “disperazione” per un figlio con un 7 in condotta, una Yamaha chopper, e un tatuaggio fatto con gli aghi sul polso nel 1989, quando di tatuaggi non se ne vedevano molti. Mi ha lasciato libero pure lei. 

Una foto poi di Mapplethorpe, in un’epoca in cui nemmeno fotografavo se non inconsapevolmente. 

Ma in fondo, la parte buona di tutto ciò a cui do in accezione negativa ti resta attaccato addosso. Le tracce ti tirano dentro, con i sensi di colpa innati della nostra cultura e i condizionamenti della “normalità”, intesa come gruppo di persone e azioni in maggioranza rispetto agli altri. 

Ecco, a volte sono stato negli altri. Con i quali esistono comunque condizionamenti.

E prima o poi arrivi al compromesso. Con te stesso. Il più sincero e reale possa esistere. 

Il compromesso di stare alle regole, di seguirle, per uscire ogni tanto dal seminato oppure segnare una traccia tutta tua quando ne sarai in grado. 

Tutto è già stato fatto. Sembra un epitaffio. Il rock degli anni 70, la fotografia di Avedon e Klein, la scrittura di Hemingway, la cucina di Marchesi. 

Sta a noi mischiare le carte. Assumendosi la responsabilità. 

Tracce. 2021 


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Commenti

  1. Ci sono "tracce"solo in terreni"assorbenti",che poi possono modificare l'humus con una identità precisa o diventare melma ,pantano ,buoni per fare proliferare esseri nocivi!Le tracce esistono per chi ha vita e si mescolano nella vita,poi ognuno di noi sceglie cosa farsene di questi segni-semi!A me piace l'ape che di tutte le mescolanze ne fa uscire un prodotto unico,paradisiaco!....

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