Identità. elementi che ti caratterizzano. lo sguardo, la timidezza, le mani e i piedi. Non è psicologia, sei solo tu. in relazione con gli elementi che ti circondano, con i colori che ti avvolgono, pure con i tuoi vestiti. che anche se non scegli li porti a modo tuo.
come nella fotografia, in cui fai quello che ti dice il fotografo.
che a volte non è candido ed ingenuo come te. ma tu lo sei, e allora segui le mie parole ma a modo tuo.
dovresti restare sempre cosi, attraverso un mondo che farà il possibile per cambiarti. lo farà per giustificare se stesso, per non averti come elemento di discontinuità e di possibile rottura. Lo farà per dimostrare anche solo di avere ragione, e tu fregatene.
nelle foto succede la stessa cosa. ti insegnano, ti coinvolgono, ti correggono. ma tu vuoi fare quella cosa li, che non è nè giusta nè sbagliata, è solo quella roba li.
e scopro, alla fine, che con quel piedino, quelle mani, e con gli occhi che guardano giu, che sei proprio tu. e non lo sei perchè te l'ho fatto fare io, ma lo sei perche hai fatto, in un piccolo schema che ti ho "imposto", quello che volevi.
e mi rendo conto che la foto l'hai fatta tu, non io. che merito mi prendo allora? di aver scattato in quel momento. due scatti, alto-basso.
altri meriti non ho.
tu si, di essere quello che sei.
perchè l'identità se ne frega della fotografia, sono io che fotografo a volermene occupare.
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