Hai tutto a fuoco? non credo proprio


 

Hai tutta la vita a fuoco? non credo proprio. Non funziona cosi, a meno che non guardi sempre poche cose, e dalla stessa posizione. Il resto, tutto ciò che incontri, devi appena metterlo a fuoco. Puoi anche fare una mossa audace, cioè di scegliere di lasciare fuori fuoco e definire in maniera dinamica. In divenire.

Ad una certa età ed esperienza "il fuoco" viene da se, per conformità, per abitudine e soprattutto per un elemento devastante della certezza senile. il pre-giudizio. Credi di sapere già tutto. Hai già visto, ha già fatto, hai già letto. Hai già. Trascurando che l'esperienza può solamente meglio far fare. Oggi. Hic et nunc. 

La cristallizzazione di Matilde è possibile in fotografia. La fissi, da stato in divenire a "impressione". 

Ma non è possibile farlo in natura, nella vita, perchè Matilde sta percorrendo la sua vita in avanti. Siamo noi adulti a negare il divenire in virtù di diritti e doveri. Perdiamo il "perchè", il come, badiamo al fine. Abbiamo mediamente la presunzione di "conoscere", e smettiamo di imparare. 

La fotografia e la vita si imparano. Si cresce sempre. Ogni libro, ogni immagine, ogni persona, ci pongono di fronte alla nostra resistenza, o al fatto che possiamo aggiungere un tassello alla nostra conoscenza.  

Lo sfocato per quanto mi riguarda è un punto di vista. Un punto di partenza. Non dare per scontato. E cercare lo sfocato prevede fotograficamente di avere a fuoco il punto di vista. e lasciarlo sfocato. 

Un casino no? Neanche molto, basta saperlo rifare. Ha senso? Certo che ha senso. Dal mio punto di vista lo ha. 

La questione somiglia al fatto che conosci tuo figlio, conosci la tua compagna/o, conosci gli amici.. 

C'è chi continua a conoscerli, e chi li conosce e punto. Per poi lamentarsi che non sono "più quelli di una volta". Nessuno è "quello di una volta", almeno lo spero. 

Allora lo sfocato può definire l'indefinibilità assoluta. La fotografia può fissare il dubbio. 

Matilde, da una sequenza per il "Wall of Dolls di Trieste"

 

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Commenti

  1. Se affermi che la fotografia può fissare il dubbio e lo sfocato aiuta allora,a ben pensare,ode allo sfocato perché noi siamo tutti in "evoluzione",anche il paesaggio,la natura e "come non ci bagniamo mai nella stessa acqua", così le immagini non possono definire "l'indefinibilita'assoluta"
    Bello,ammettiamo l'infinito mistero a noi stessi e relativamente a ciò che vediamo,ci circondae pensiamo di conoscere!Divino il Dubbio e Chi lo creo'.....

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