I vuoti non li riempi.




 Ho imparato un pò di cose da quando scrivo questo blog. 

1. Lo faccio per Nico, per raccontare di me senza raccontare nulla di particolare. In modo che ci faccia quello che vuole lui da quello che legge, riceve e assorbe. Ma intanto ti serve un pubblico, pur piccolo come il mio, per dare un senso. Per sapere che lo stai facendo per qualcuno, nell'immediato, che ti prenderà a parole, che ti metterà alla gogna, che ti leggerà anche per avere qualcuno di cui parlare. Possibilmente male.

2. Nico mi chiede spesso cosa io stia facendo mentre batto le dita sulla tastiera. Spesso gli rispondo "scrivo cose di lavoro". Inizierò a rispondere "scrivo di me", e proverò a spiegargli cosa significa. Ho imparato questo, che se menti sulle piccole cose non puoi pretendere poi ti capiscano.

3. Sono un fotografo nel senso che faccio fotografie. Niente a che vedere con l'arte credo, di cui non mi occupo pur essendone affascinato e pur felice di farmi coinvolgere da chi ne sa molto più di me. Ma faccio fotografie, nulla di più. E grazie a qualcuno di molto più bravo, che è passato, e altri presenti, cerco di migliorare. Di capirne di più, per vedere come si fa a parlare di me stesso attraverso una fotografia. Quindi se scrivo, come sto facendo, sono pure uno scrittore? Tecnicamente si, fotografo e scrittore. In verità lo siamo tutti. Tutti, o perlomeno tanti, scrivono sui social e fanno fotografie. Alla pizza, al gatto e a se stessi. Ho imparato che quando posti una foto o un pensiero su un social li "ammazzi" in pochi secondi. Qui forse resterà un pò di più. E in un modo o nell'altro arriverà a Nico.

4. Ho imparato che la maggior parte delle persone ti cerca per un motivo. Il motivo può partire anche da chi sei, ma poi viene declinato in "a che servi". Non sempre per fortuna, solo spesso. E spesso è meglio, decisamente, di sempre. 

5. Ho imparato che sbaglio molto. Ogni volta che mi prefiggo un pò di leggerezza. Quella che mi concedo dopo un sano "me lo merito". E dimentico in quei momenti la risposta laconica di William Munny ( Clint Easwood") ne Gli Spietati. " I meriti non contano in queste storie". 

6. Ho imparato che da sempre ho la serena consapevolezza di non poterne sapere molto delle vite degli altri, mentre gli altri ne sanno sempre molto su di te. Hanno non una versione, ma ognuno sa che la sua versione è quella giusta. 

7. Ho imparato che scrivere "per se stessi" non serve a un cazzo. E nemmeno se fai fotografie e le tieni nel cassetto. Fai girare la vita, sennò c'è meno gusto. E no, sui social servirà solo ad un like davanti ed una sputtanata dietro. Trova altro modo che è meglio. 

8. Ho imparato che di imparare non smetti. Se vuoi farlo, certo. Se riesci a metterti in discussione per davvero. Nel senso che sotto la lente di ingrandimento ti metti tu. Se ti disalberi da ciò che rappresenti e ti guardi allo specchio per ciò che sei. Perchè in una fotografia, sei sempre tu. Pure in quella della patente.

9. Più fai e più sbagli. Non è vero un cazzo. Sbagli quando sottovaluti chi hai di fronte, quando giochi ad un gioco che non sai giocare, e quando, pur sembrando un alibi e non lo è, pensi che ti seguiranno e quando ti giri sei da solo. Perchè a sbagliare, credimi, ti lasceranno da solo. Quindi non pretendere nulla. Anzi fallo, ma pretendilo da te.

10. Infine, ho imparato che i vuoti non li riempi. Prima impari a conviverci e meglio è. Le cose che ti fanno bene però un pò i vuoti li nascondono, ma restano sempre lì. E nei vuoti, qualche volta, guardaci dentro. E un volto, un sorriso, una frase, un insegnamento, un motivo, un senso..qualcosa magari lo trovi pure la. 

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Commenti

  1. Se non ci fossero i VUOTI,le mancanze,non ci daremmo da fare per sapere chi siamo e cosa vogliamo per noi dalla vita.il vuoto è la matrice di ogni perché.Da lì parte chi vogliamo essere..
    Anche il proposito del blog,per te,per Nico è dare un senso....

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