Da dove guardi

 


Punti di vista sui propri sogni. 

Vi è mai capitato di sognare ad occhi aperti? Come quando guidate e ascoltate la musica che amate che pompa, e il pilota automatico di anni di guida e della stessa strada magari, vi permette di tenere la giusta attenzione alle curve ed agli stop però lasciando andare il cuore e la mente. 

Ecco, in quei momenti, possono andare in due direzioni i pensieri. Sotto forma di sogno. Sognare una proiezione di ciò che state facendo e vivendo, ma in modo diverso. Il lavoro che amate ma dove non guadagnate abbastanza, la casa che amate ma vorreste cambiare il divano, il figlio che è la vostra vita ma che non si impegna a scuola. La macchina che state guidando che non è l'ultimo modello.

Oppure sognate di essere dei chitarristi rock, pieni di adrenalina e di donne, oppure dei surfisti che aspettano le onde seduti sulla sabbia, guardando l'orizzonte. Oppure milionari su uno yacht, elicottero sul flybridge, e pieni di donne ( vabbè..).

Sono proprio due posizioni diverse. Due riflessioni da fare diverse. 

Io sono della seconda posizione. Quelli del surf, del rock e delle rockstar.

Faccio parte di quelli che spesso spingono e un giorno si chiedono il perchè, ed è sempre troppo tardi. Troppo tardi perchè il creare fa parte dell'anima umana, l'evoluzione ed il progresso. Troppo tardi per accorgersi che spingi ciò che hai creato e tendi a creare altro ancora. Per poi spingere pure quello, e così via. In un circolo virtuoso, o vizioso.

Mi sono scontrato di questi tempi con la voglia di rimanere fermi a se stessi. L'animo umano è così. Balla tra chi spinge, e chi resiste. Non è necessariamente un male resistere. Solo che non serve a nulla. Verrai superato, e la tua scusa sarà che sei sceso dalla ruota del criceto. Bella cazzata. Sulla ruota ci siamo tutti. Volenti o nolenti. Questa voglia di resistere, di non cambiare, mi ha fatto capire di aver scelto la posizione sbagliata. In qualche modo, di aver fallito. Ora, il fallimento. Altro bel concetto. Tragedia o opportunità? 

Boh, dipende. Se sei uno di quelli che  la forza la trovano dentro probabilmente hai le gambe abbastanza stanche. Forse pure per aver trainato piedi puntati. 

Ma il fallimento ti forma, sempre e solo se riparti con un nuovo modo di giocare. Altrimenti rilanci un'ancora sempre nella stessa secca. 

Rivedere le cose è una bella sfida, ti costringe a fare i conti. Una specie di bilancio. E scopri in definitiva che solamente all'inizio di tutto ciò, potevi fare scelte diverse. Per me, trent'anni fa credo. Una specie di porta scorrevole. Ce ne sono state alcune, tutte definite da un senso di inadeguatezza poi scomparso. Troppo tardi per quelle scelte, mai tardi per altre. 

Accettare i limiti altrui, o accettare il tuo limite nel non saperli motivare? Vabbè, diventa complesso. Forse meglio scendere, e starsene un po' tranquilli. 

Ripartire da sè e dai sogni che ancora ti puoi permettere. Solo quelli raggiungibili. Mischiando la visione da rockstar proiettata nella vita che fai. Pure nella scelta del divano nuovo, nel fregarsene dell'ultimo modello di macchina, e lasciando che tuo figlio segua i suoi di sogni. 

Cosa vedi nella foto? Con una certa esposizione e uso delle ombre appare un portone, altrimenti solo un giardino. 

Guardare dall'alto un giardino chiuso da un portone, per scoprire che è solo un'ombra proiettata di una piccola porta. E dietro alle finestre vite che scorrono, fregandosene un pò. 

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Commenti

  1. Può darsi che tra le vite che scorrono dietro le finestre ce ne siano alcune con la guerra nel cuore.....

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