Gli -ismi.

 

 

 


Cosa sono? Macrocategorie, il tentativo di darsi un tono intellettuale, semplificazioni. Riduzioni. La nostra rapida trasformazione in psicologi, antropologi, sociologi. 

Esiste una contemporaneizzazione degli -ismi. Ogni epoca, almeno quella moderna che ho indagato, ha la sua rappresentazione. Colonialismo, imperialismo, nazionalismo, comunismo e fascismo, autoritarismo/presidenzialismo, populismo, sovranismo, separatismo, protezionismo, europeismo, giustizialismo, garantismo, maschilismo e femminismo.

In verità rappresenterebbero tendenze socio/politiche, movimenti culturali, ideologia in qualche modo. 

Invece identificano una semplificazione. Oggi dico, non nella sostanza ed in origine. Addirittura trovi su instagram alcuni test per definire il tuo grado in alcuni -ismi. Dieci domande e sei narciso oppure no.A quel paese il lavoro di psicologi, scrittori, antropologi, sociologi, dieci domande ( e un ghost tracking incluso dal sito, perchè se è gratis ricorda che "il prodotto sei tu") su un social e risparmi migliaia di euro di terapie. E pure le istruzioni per difenderti peraltro. Ho fatto il test, l'ho fatto fare a 10 amiche/i. Tutti narcisi, patologici pure. Un club insomma.

Sembriamo difesi dalla classificazione negli -ismi. Senza accorgerci che non esiste approfondimento, "si sa di cosa si parla", si è letto pure qualche libro peraltro di cui, stranamente, non ci si ricorda nè l'autore nè il titolo. Ma chissà come mai non ci sono i professori, non ci sono le citazioni ( eh no, non valgono quelle a cazzo buone per tutte le occasioni), non ci sono nomi noti se non estrapolati in reel da discorsi ben più lunghi.

Tutti tuttologi, without an answer. La domanda semplice è "perchè". E soprattutto, perchè ognuno di noi non si limita a parlare di chi è, di cosa fa? magari è molto più interessante del sentire e leggere opinioni non richieste su un concetto di Hegel confuso per un aforisma di Oscal Wilde. Senza saperne un cazzo di entrambi.

Un perchè c'è sempre, soprattutto per chi non se lo chiede. L'aggrovigliamento determinato dalla mancanza di un obiettivo, rappresentato unicamente dall'essere presente.

Il  perchè primario, quello principale, è tentare di fare della vita un'esperienza utile. Il lavoro, la fotografia, le altre cose fatte più o meno approfondite, rappresentano e identificano chi siamo, chi sono. L'identità, ciò che oggi mi sento di essere è ciò che in qualche modo modulo nella quotidianità. Con l'autoindulgenza di cambiare pure idea, di cambiare strada quando qualcosa non  quadra. La possibilità di sbagliare. E pure quella di fallire.

Gli obiettivi, altro grande dramma. Scegliere una porta percorrendo un corridoio ed entrare nella stanza. Fare delle scelte di campo. Uscirne quando la stanza esaurisce la sua funzione, oppure se la stanza contiene qualcosa o qualcuno che non ci appartiene. del tutto, o semplicemente non più.

In certi -ismi ci si chiude pure. Ci si autocataloga. e si cataloga. Inquadrare una persona credo sia un errore se non considerando che l'inquadramento è identico all'inquadratura, occhio e fotocamera si equivalgono, e allo stesso modo con cui chi fotografa dovrebbe intercettare ciò che lo coinvolge di un soggetto allo stesso modo chi parla con qualcuno dovrebbe intuire ciò che lo colpisce o ciò che lo distoglie. O lo disturba. 

Gli -ismi sono una semplificazione per tutto, ma drammaticamente rischiano di essere pure un modo per non approfondire nulla. Una voce di bilancio. Il "bene merce" che non rileva se si tratta di un mattone o di un cioccolatino. O anche fosse un cioccolatino, se si tratta di una pralina o di un gianduiotto. 

Approfondire resta un esercizio essenziale, una vocazione che forse stiamo perdendo con l'abitudine del parlare per tweet e post. 

Ma non è grave, è una tendenza semplicemente da invertire. Il post può e deve esserne un riassunto, un estratto, e si capisce per bene quando lo è oppure quando si prova a farlo credere. 

Però se ci pensi esiste un ismo per rispondere agli abusatori degli -ismi. L'Affan-kool-ismo. Quello sì che è sintesi. 

Spesso pura e semplice autodifesa. 

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