Trasloco, spostamento e provvisorietà.


 

 

 

In un ventennio ho vissuto in undici posti diversi, tra case alberghi e b&b. Ogni trasloco un capitolo di un libro ancora aperto. I capitoli si chiudono, ma di libri ne hai solo uno a disposizione.  La mia vita in una sacca, ormai mezza scassata e con la zip tenuta assieme dal filo di ferro. Tra vestiti piegati e ricordi custoditi, è stata un viaggio più che un semplice spostamento. Come diceva Pirsig, "viaggiare è più importante di arrivare". Ma quando parti devi prendere una cosa di tutto, non di più. Poi certo ci aggiungi il resto, ma ti rendi conto essere il superfluo. Tutto ciò che ti serve è uno di tutto. Una penna, un taccuino, un maglione, un jeans, una macchina fotografica, un giaccone e così via. Se provi a fare questo esercizio diventa pure divertente. 

Fallo anche a vuoto, senza un senso. Non serve partire davvero, ma solo immaginarlo.

Ho imparato che viaggiare acquista un sapore diverso quando condiviso. Condiviso dalla compagna giusta, con lo spirito come il tuo. Con il mio piccolo compagno di viaggio ancora prima, Nico, che ha reso diverso il viaggiare sollevandolo da troppa leggerezza e regalando responsabilità. Ogni trasloco diventava un'avventura, ogni nuova scoperta un gioioso esplorare insieme. Ma nel profondo, sapevo che la nostra condivisione del viaggio poteva essere temporanea. Non sempre chi ti accompagna rimane per sempre, anche se lo desideri ardentemente. Perchè smette di condividere la strada magari, o perchè uno cresce e deve disegnare la sua di rotta. La compagnia può durare solo per un periodo, e accettare questa transitorietà è parte del viaggio stesso. Per Nico non poteva continuare a lungo, il bisogno di un punto fermo l'ho sentito forte e chiaro.

Non ho cercato di alterare il mio percorso, non ho voluto deviare da quella rotta che sembrava tracciata da mani invisibili. Invece, ho assecondato il flusso degli eventi, consapevole che ogni deviazione, ogni cambiamento apparentemente casuale era in realtà un richiamo alla rotta che sentivo dentro di me. E ogni volta che viravo, ogni volta che sceglievo una nuova direzione, lo facevo con la consapevolezza che si trattava del mio destino, un percorso che per anni avevo disegnato, anche senza saperlo.

Ora, guardando indietro, vedo un mosaico di esperienze, di case, di volti. Forse, se avessi avuto più tempo, avrei assaporato di più ogni momento, ogni dettaglio. Dettagli che emergono nel momento di immobilità e di silenzio che ti da una casa traslocata. Quel momento di non ritorno, quasi di quiete. Ma la bellezza del viaggio sta proprio nella sua imperfezione, nella sua imprevedibilità. Nella necessaria complessità.

Così continuo a viaggiare ma con la certezza di quattro mura, tra luoghi che diventano casa per un istante e poi ricordi. Questo balletto di addii e benvenuti è la mia vita, un viaggio che si svolge in ogni trasloco, in ogni nuovo inizio. E in questo viaggio, trovo pezzi di me stesso, scoperte inaspettate, e la saggezza che viene solo dall'essere viaggiatori in un mondo in costante movimento. Ma attenzione, la saggezza porta con sè anche l'amarezza.

Quel Cercatore di quando ero solo un ragazzo che non può smettere di surfare, ma semplicemente, e non è semplice, continua a farlo in modo diverso.

 

I contenuti presenti sul blog “Lorenzo Cerbone Fotografo” sono di proprietà di Lorenzo Cerbone.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma.
È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.
Copyright ©lorenzocerbone 2021 – 2024 Tutti i diritti riservati. ©lorenzocerbone

 

 



Commenti

Post più popolari