anatemi.parte 1

 1. Presso i Greci, offerta deposta nel tempio di una divinità, e costituita in origine da frutta o da animali, più tardi anche da armi, statue, ecc., in ringraziamento per una vittoria o altro avvenimento favorevole. 2. Nel Cristianesimo, bando dalla Chiesa, scomunica, soprattutto in quanto rivolta contro eretici e scismatici. Il nuovo sign. si è formato in seguito all’uso del termine ἀνάϑημα fatto dai traduttori greci dell’Antico Testamento per tradurre l’ebraico ḥērem «consacrato» (ma interpretato come «offerto a Dio per lo sterminio»); più tardi esso acquistò i sign. di «oggetto di maledizione», di «giuramento» e infine di «bando dalla comunità religiosa». 3. a. Nell’uso mod., sinon., più dotto e letter., di scomunica, spec. nelle locuz. lanciare, scagliare, fulminare l’a. contro qualcuno. b. estens. Maledizione: gridare l’a. contro qualcuno; un a. misterioso pareva che pesasse sopra di lei (Manzoni).


nulla di esoterico. ho scritto l'articolo precedente e mi ci sono portato. rischiando un po' la pelle, ma ci sono andato a creare forzatamente une tabula rasa. Forse dopo una certa età e dopo essersi scritti mille volte dentro e addosso tocca un master reset di potenza. Tra l'altro è il primo articolo del blog scritto senza fumare una sigaretta. ma in un modo o nell'altro non fumo più, MAI più non lo so, ma per ora non fumo. Manzonianamente ho gridato l'anatema verso me stesso, invocando la tabula rasa, ed è quasi tragicamente avvenuto. "Quasi" perchè sono vivo, "tragicamente" perchè mi davano per morto. Ma che tabula rasa sia allora, tentando anche di non ricordare, di trascurare i vecchi meccanismi. Non è immediata la cosa, nè troppo naturale. Va studiata, perseguita, voluta e continuata a desiderare. Come l'amore, va sostenuto a dispetto di cio' che ho spesso dichiarato, ovvero le mera spontaneità. Invece serve lavoro, forzato oltre le voglia e la necessità, per rinascere pero' dalle proprie ceneri. E visto che dicono che lo stile di vita non c'entra con quello che ho avuto non sarà che dovro' ringraziare un batterio che per due volte nella vita mi ha regalato questa occasione? la prima ero troppo giovane per capire, ora non sono troppo vecchio. meglio, da vecchi puo' diventare un'occasione sprecata. 

Oggi faccio fatica per due motivi, l'ospedalizzazione che tramortisce e deprime dopo l'essere stati male, e la disgraziata ipotesi di rientrare in chi sei sempre stato per la paura di lasciarti essere e quindi pure di cambiare.

ti accorgi che certi equilibri stanno cambiando, e può fare paura, ma vanno rivisti, sennò sono loro a rivedere te. Non puoi fermare il cambiamento, altrimenti non puoi permetterti di cambiare tu. Non piacerà a molti, continuo a sostenerlo, ma tocca fregarsene e non occuparsene proprio. Occupati di te stesso, che di più non ce n'è. 

se non ci sei tu presente e compatto non puoi vedere con lucidità il mondo attorno. e pure il fumo delle sigarette annebbia la vista,perchè senza edulcoranti, sapori o gusti, profumi o puzze sono precisamente ciò che senti. ma la cacca puzza anche con un litro di chanel e un caffè di merda fa cagare anche con 5 buste di zucchero. Quindi la tua vita, in qualsiasi senso, non la puoi edulcorare perchè di fondo la conosci e ti conosci. 

Mi porto piano piano alla tabula rasa, più facile farlo da soli che in compagnia. perchè il "gruppo" si aspetta tu sia e ritorni ad essere quello di sempre, tu di non esserlo più necessariamente. o solo in parte, o solo quello che sarà e I don't care.  

E proviamoci malgrado le sirene che cantano e leghiamoci all'albero maestro, resistiamo alla parte di noi stessi che non ha nessuna voglia di cambiare.

to be continued.....

Traccia i limiti. Fissa i confini. E riscriviti. 

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