anatemi.parte 2

Apro gli occhi e vedo Nico attraverso due stencil sul vetro. non ricordo nemmeno i miei pensieri, ma per fortuna sono un fotografo con la scuola Raimondi, e si fotografa tutto, il più possibile, per non dimenticare, per ricordare e non morire. Ho foto in questo ultimo mese che non ricordo di aver fatto, meglio ancora, perchè evidentemente le ho fatte. 

Mi chiedo spesso guardando Roberta ( a breve capitolo a parte) come può averla maledettamente vissuta la storia, io ero incoscente mentre le raccontavano che probabilmente non ce l'avrei fatta. Me lo faccio raccontare spesso, poi qualcosa dimentico, saranno le medicine o la degenza, ma non riesco a ricordare tutto. Provo quindi a fotografare ciò che reputo importante. 

Il coraggio di lasciarsi cambiare cozza o collabora con il coraggio di "non piacere" più, di veder cambiare il proprio orizzonte di affetti. Poi ti rendi conto che, da una parte è lecito che tu non piaccia più, dall'altra parte pure che alcuni o parecchi non piacciano più a te. 

Poi c'è chi c'è e resta, chi non resta, chi mandi via, chi la relazione sta cambiando ed è troppo presto per dire come e quanto. 

ma ogni singolo giorno ti rendi conto che non può essere come prima. non vuoi che sia come prima. sennò non ha un senso ciò che è successo, ne e soprattutto ciò che non è successo. 

Non avrebbe senso la decorazione di Nico come prima immagine ricordata a un risveglio...

to be continued.....

Traccia i limiti. Fissa i confini. E riscriviti. 

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